Gruppo Montagna Fiume
Veneto
Escursioni
autunno 2017
Percorso turistico T
Difficoltà
Escursionistica
E
Diff. Escursionistica Esperti
EE
Diff.Escursionistica
Esperti Attrezzata
EEA
(Valle del Cordevole - Agordino)
Sulle orme di viandanti e pellegrini.
Questo percorso ai piedi dei Monti del Sole
percorre una via antica, lungo la quale oltre agli ospizi
di San Gottardo e di Case Salet, troviamo altre presenze di
insediamenti umani. Queste concrete testimonianze hanno reso credibile
l’ipotesi di una strada lungo il Cordevole sicuramente già in epoca romana,
ma alcuni ritrovamenti sembrano non aver tenuto lontano l’uomo dall’asprezza
di questi luoghi già dal 1000 a.C.
Avvicinamento:
Raggiungiamo Belluno e seguiamo la statale verso l’Agordino fino a Mas, dove
svoltiamo a Sx ed attraversiamo il Cordevole
per raggiungere l’abitato di San Gottardo, dove scaricheremo i
camminatori del gruppo 1. Risaliti in auto continueremo in direzione Agordo
fino a Torner (poco prima della galleria), dove lasceremo alcune auto.
Raggiungeremo infine il centro minerario di Val Imperina dove parcheggeremo.
Gruppo 1:
Intero percorso via degli Ospizi
(Dislivello totale 550m, Ore 6/7, Lunghezza quasi 20 Km).
Partiamo in leggera discesa verso il greto del Cordevole; superata una
sbarra la strada diventa bianca e prosegue fino a raggiungere Salet, dove si
trova un allevamento di cavalli gestito dal Corpo Forestale dello Stato. Qui
attraversiamo un cancello e proseguiamo su un grande viale alberato che
attraversa un’immensa distesa di prati. Passiamo nei pressi di un casolare
diroccato per poi rientrare nel bosco; in breve ritorniamo sul greto del
Cordevole dove la stradina termina (siamo in corrispondenza dell’ospizio di
Candaten, ma per raggiungerlo bisognerebbe guadare il Cordevole).
Si imbocca un bel sentierino sulla sx
che conduce , correndo parallelo al torrente, allo sbocco della Val de le
Montareze. Qui vale la pena di fare una piccola deviazione lungo il Sentiero
Naturalistico Zanardo, che risale la valle su passerelle di legno, con vista
su alcune cascate. Tornati sulla via proseguiamo tra alcuni saliscendi fino
a raggiungere lo sbocco della Val Fagarè. E’ necessario ora attraversare il
torrente su un guado, per poi salire rapidamente rispetto al Cordevole. Dopo
circa venti minuti bisogna abbandonare il sentiero che abbiamo percorso
finora, per svoltare sulla sx, e portarci alla base di un pilone della linea
elettrica. Dopo il pilone il sentiero diventa per un tratto meno evidente,
per poi congiungersi con una buona mulattiera che ci porta verso la forra
del Vaion, che viene attraversata con un’ardita cengia munita di passamano
metallico. Usciti dalla forra si prosegue
sempre in salita praticamente camminando sotto l’elettrodotto; si
entra ora in un altro largo vallone (Valon dei Zoldani), dove per
precauzione è stata messa una corda metallica per arrivare al punto più alto
del percorso (750m, ore3). Si inizia a scendere raggiungendo i poveri resti
di Casera delle Fratte proseguendo fino al fondo della Valle del Mus, dove
il torrente crea una serie di marmitte e cascatelle. Proseguiamo nella
discesa con il sentiero che diviene sempre più ampio fino a diventare una
stradina sterrata, superando un
ponte attraversa bei prati che ci conducono all’ospizio di Agre, ora azienda
agricola del Parco. Proseguiamo sulla stradina che attraversa prati ed
alcune casere fino ad arrivare al Ponte del Torner,
dove è possibile abbandonare
l’itinerario raggiungendo le auto.
Continuiamo ora su un tratto asfaltato lungo il vecchio tracciato della
strada statale, abbandonato dopo la costruzione della galleria, fino a
raggiungere la Tagliata di San Martino presso l’alto Pont dei Castei.
Qualche metro prima dell’ex casa cantoniera si lascia la strada e si imbocca
a sx la stradina che si segue fino al quarto tornante per imboccare sulla dx
una mulattiera, che ci porta a un’insellatura dove sorge un fortino
militare. Si attraversa il forte e si inizia a scendere rapidamente
sull’opposto versante e dopo alcuni tornanti si incontra un ponticello che
attraversa l’incassato Rio Carbonere. Si esce quindi dalla valle
raggiungendo il Pian dei Nof presso alcune casere; si prosegue in leggera
salita superando alcuni dirupi su passarelle di legno, aggirando poi alcune
frane fino ad arrivare all’ultimo tratto in discesa che conduce alle Miniere
di Val Imperina.
Gruppo 2:
Dal centro minerario al Ponte del
Torner (Dislivello 150m, Ore 2.00)
Dal Parcheggio del centro minerario visitato alcuni anni fa in una gita
sociale seguiamo le indicazioni per l’ostello e, praticamente percorriamo a
ritroso il percorso appena descritto fino al Ponte del Torner. Qui troveremo
le auto lasciate al mattino.
Per chi non fosse ancora stanco c’è la possibilità di continuare sul
percorso fino ad incontrare gli amici del gruppo 1 e condividere l’arrivo al
centro minerario.
Equipaggiamento:
normale da montagna, zaino, scarponi, giacca a vento,
guanti, berretto.
Info: Cellulare GMFV 333 9147412 Partenza: ore 6.45 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri. |
gruppo 1 | gruppo 2 | |
Difficoltà | EE | E | |
Dislivello in salita | m. 550 | m. 150 | |
Tempo totale/td> | oore 6 / 7 | ore 2 |