Gruppo Montagna Fiume Veneto


ESCURSIONI

 Escursioni

Autunno 2019


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Scala delle difficoltà

Percorso turistico                      T

Senza particolari difficoltà     F

Difficoltà Escursionistica         E

Diff. Escursionistica Esperti   EE

Diff.Escursionistica Esperti Attrezzata                             EEA

Escursione in ambiente        innevato                                EAI

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domenica 24 novembre 2019
rinviata a
domenica 1 dicembre 2019
Da Casso a Casso (quota max m. 1225)
Troi de Sant’Antoni, Troi dei Sambughi,
Cas.Dogarei, Cas.Pian dei Sass, Cava di Cepe

(Dolomiti di sinistra Piave)

Il paesino di Casso nella valle del Vajont, spettatore dell’immensa ondata sollevata dal crollo del Monte Toc,
aggrappato ai suoi 964 metri di quota, è il luogo di partenza del nostro itinerario. Il sentiero inizia su una bellissima mulattiera che seguiamo in falsopiano dando uno sguardo alla ferita del monte Toc e, sotto di noi alla diga delVajont. Il pensiero va a quel 9 ottobre del 1963 e a tutti quei morti. Abbandoniamo il Troi per seguire una “passeggiata” spesso aerea sulla valle del Piave che ci conduce sotto agli aggetti rocciosi (sporgenze della roccia sopra di noi), dove troviamo nuclei di abitazioni letteralmente incastrate sotto le rocce. Qui un tempo si viveva, anche se oggi è impensabile solo pensarlo. Visiteremo alla fine del percorso la cava di Cepe dove si cavava la pozzolana e potremo immaginare le condizioni in cui vivevano i minatori fino a non moltissimi anni fa.

Avvicinamento:  Avvicinamento in auto: Risaliamo la Val Cellina fino al passo di S.Osvaldo, proseguiamo fino ad Erto verso la diga del Vajont. Poco dopo il paese ad un bivio seguiremo sulla dx la strada per Casso e, poco prima del paese svoltiamo sulla sx verso il cimitero, nei pressi del quale parcheggeremo.

N.B. Vista la particolarità del percorso ed il dislivello “contenuto” proponiamo un unico giro per tutti, rimane comunque la possibilità di rientrare a Casso, (accompagnati), in qualsiasi momento.

Itinerario: I muretti a secco ci accompagnano lungo il primo tratto pianeggiante, poi il Troi de S.Antoni prende un po’ a scendere ed in breve raggiungiamo la deviazione , a destra, per il Troi dei Sambughi. Si inizia a salire ed in breve raggiungiamo la parete rocciosa. Ci incamminiamo in falsopiano sotto gli aggetti rocciosi e raggiungiamo i primi nuclei di abitazioni letteralmente incastonate sotto le rocce. Proseguiamo ed arriviamo in località Sedesela dove ad un bivio seguiamo sulla dx il sent. 395. Superiamo una radura con alcune case abbandonate, riprendiamo a salire e ritorniamo sotto gli aggetti, troviamo una casa in pietra ed una sorgente d’acqua, siamo in località Landre de l’acqua. Procediamo ancora dritti e, dopo una breve salita raggiungiamo casera Dogarei a circa 940m, dove una stanza con tavolo, panche e stufa è sempre aperta agli escursionisti.  Ora continuiamo sul 395 che inizia a salire ripidamente, iniziano anche gli schianti di alberi dell’ottobre scorso, per superarli  dobbiamo aggirarli o inventarci qualche atletico passaggio puntando verso le rocce, leggermente sulla sx dove ritroviamo il sentiero con i segnavia. Superiamo ancora qualche salto di roccia ed altri schianti con alcune svolte raggiungiamo il crocevia in località Pian dei Sass a quota 1225 m. Prendiamo sulla dx il sentiero 394 facendo slalom in mezzo agli alberi caduti. Il sentiero si allarga ed inizia un bellissimo tratto in mezzo ai faggi e dopo una salita raggiungiamo la quota massima per oggi di 1250 m. Proseguiamo ora in falsopiano e con alcuni tratti di breve discesa, fino ad un rio che dobbiamo attraversare con un po’ di attenzione, perché ripido e scivoloso e con un piccolo tratto eroso dalle piogge. Dopo, il sentiero ritorna tranquillo ed in breve ci conduce alla cava di Cepe. Un fabbricato abbandonato ci accoglie, forse ospitava i cavatori. Sotto il sentiero appaiono i silos di caricamento del materiale, mentre in alto si scorgono i grandi fori nella montagna. Vale la pena salire per visitare queste enormi cavità (portare una pila) per capire meglio le fatiche ed li tipo di lavoro che svolgevano i minatori. In alcuni periodi dell’anno la cava ha come custodi alcuni stambecchi che speriamo di incontrare. La cava è anche uno strepitoso balcone sul Bosconero, sulla Rocchetta, sul Sasso di Toanella e sugli Sfornioi. Dopo la sosta riprendiamo a scendere, i faggi vengono sostituiti dai noccioli, poi il sentiero si trasforma in mulattiera tra muretti a secco. Il Toc si ripresenta con la sua grande ferita a forma di “M” e riappare anche il cimitero di Casso dove ritroviamo le auto.

NB: Se si vogliono evitare gli schianti e i tratti impegnativi possiamo limitarci a raggiungere casera Dogarei e poi fare ritorno per lo stesso itinerario.

 Partenza: ore 7.30 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri

 

Equipaggiamento: scarponi, giacca a vento, berretto,viveri, zaino, pila per la visita della cava.

Info:  Cellulare GMFV    333 9147412

Gruppo unico

Difficoltà:


Dislivello:        

Tempo complessivo:

EE

m. 500

4 h 30 min