Gruppo Montagna Fiume Veneto


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estate 2017


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Percorso turistico                      T

Senza particolari difficoltà     F

Difficoltà Escursionistica         E

Diff. Escursionistica Esperti   EE

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domenica 10 settembre  2017

Jòf di Montasio (m. 2753)
Forca di Vandul (m. 1986)

(Alpi Giulie)

Le Giulie, grazie ai loro sentieri scarsamente “addomesticati” rimangono ancora un luogo relativamente poco affollato e privilegiato, rispetto ad altri più famosi gruppi montuosi. Con i suoi 2753 m, lo Jòf di Montasio è la più alta montagna delle Giulie Italiane, seconda solo al Triglav, per quello che riguarda questa sezione delle Alpi e seconda cima del Friuli dopo il Coglians. Monte prediletto da J. Kugy che vi aprì ben otto itinerari tra vie e varianti.

Avvicinamento: Da Chiusaforte imbocchiamo sulla destra la statale 76 che percorre abbastanza tortuosamente l’intera val Raccolana fino a Sella Nevea. Da qui prendiamo sulla sx una stradina stretta ma asfaltata, che sale all’altopiano del Montasio, dove parcheggiamo presso un ampio slargo (1502 m).

Jof di Montasio m 2753 

Gruppo 1: Dal parcheggio, seguendo le indicazioni, ci si incammina su una stradina che si inoltra in lieve salita tra i verdi pascoli verso il dosso dov’è posto il Rifugio Giacomo di Brazzà. Alla curva prima del rifugio, si prende a sx (N), una traccia tra i prati che, con percorso quasi rettilineo, punta verso la Forca dei Disteis (2201m), visibile in lontananza proprio sotto la parete sud del Montasio (ore 1.45 dal parcheggio).

Dalla Forca prendiamo in direzione E un’evidente traccia che taglia il ghiaione ai piedi della parete, sino ad un avancorpo roccioso con un bel cengione erboso alla sua sommità. Con l’aiuto di alcune corde fisse superiamo questo primo zoccolo. Obliquando verso destra raggiungiamo un tratto di roccette e canalini, al termine del quale, si mette piede sul grande anfiteatro detritico posto a metà parete. Lo si attraversa verso Sx, con alcune svolte, restando vicini alle pareti di sinistra, raggiungendo il grande camino posto al vertice della conca. Qui è posto l’attacco della famosa Scala Pipan. Il cavo metallico e alcune staffe ci conducono all’inizio della lunga ed ondeggiante scala, oltre la quale seguiamo un cavo che ci porta sulla cresta ESE.

Facendo attenzione all’esposizione e ai detriti, superiamo un tratto ripido oltre il quale la cresta si adagia e ci consente di vedere la croce di vetta. Proseguiamo in leggera salita aggirando i punti più fastidiosi con un percorso facile, anche se a tratti esposto, fino all’ampia e panoramica cima (ore 4,00 dalla partenza).

Discesa: Dopo la meritata pausa, percorriamo a ritroso il sentiero di salita sino alla sommità della scala Pipan. Qui, invece di ripercorrere la stessa, manteniamo il sentiero sulla sx che conduce alla Forca Verde dalla quale, piegando sulla dx, reincrociamo il sentiero di salita alla base della scala  (itinerario originale di salita alla cima). N.B. Questa variante presenta alcuni passaggi impegnativi (I° grado), per cui è previsto il rientro alle auto ripercorrendo a ritroso la scala Pipan, per chi non se la sente.

 

Da segnalare che tutto l’itinerario del gruppo 1 presenta difficoltà riservate ad escursionisti esperti, non solo nei tratti attrezzati, ma soprattutto nella cresta finale dove il terreno sassoso e l’esposizione possono creare problemi, vista anche la stagione ormai al termine.

Forca di Vandul m 1986

Gruppo 2:  Dal parcheggio raggiungiamo la vicina casera Pecol, molto frequentata in estate per i suoi prodotti caseari. Dopo una breve discesa su mulattiera si raggiunge il sentiero 621, che con facilità percorre le boscose pendici del monte Zabus. Dopo un po' il bosco si dirada ed arrivano i verdi pendii tra lo Zabus ed il Pizzo Viene. La salita si fa più pronunciata, ma non difficile fino ad un bivio dove manteniamo la dx. Imboccando il sentiero 640, guadagniamo le prime formazioni rocciose. Su queste rocce davanti a noi non è raro incrociare stambecchi, per nulla intimoriti dal nostro passaggio, e che qui hanno il loro habitat naturale. Continuando a salire raggiungiamo Forca Vandul (1986m. - ore 2.00).  Siamo al confine tra due mondi, dal lato da cui siamo saliti, il dolce pendio verde ed assolato. Dall’altro lo strapiombo grigio e senza fondo verso la Val Dogna.

Partenza: ore 6.45 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri.

Equipaggiamento: Da ferrata per il gruppo 1: imbrago omologato, casco, cordini, dissipatore, guanti.            Normale da montagna per il gruppo 2: zaino, scarponi, giacca a vento, guanti, berretto.

Info:  Cellulare GMFV    333 9147412

Gruppo I Gruppo II

Difficoltà:


Dislivello:        

Tempo:

EEA

m. 1280

4 ore

EE

m. 510

2 ore

Meteo Sella Nevea