Percorso turistico T
Senza particolari difficoltà
F
Difficoltà
Escursionistica
E
Diff. Escursionistica Esperti
EE
Diff.Escursionistica
Esperti Attrezzata
EEA
Almadis e
Praforte
Facile e poco faticosa escursione di inizio anno.
In Val Cosa, nel territorio di Castelnovo del Friuli, ci sono località
abbandonate o poco abitate che esprimono il senso del tranquillo fluire del
tempo. Praforte è una piccola località da anni disabitata sulle pendici del
monte Cjaurlec; c’è una bella chiesa ai margini del paese disabitato, che
non è stato abbandonato però dal cuore dei vecchi abitanti che vogliono
essere portati nel piccolo cimitero, ancora ben curato e accudito, al
termine del loro percorso terreno. Qua e là, lungo i sentieri, ci sono
piccole ancone e capitelli, segni di devozione che vigilano come sentinelle
sulla vicina pianura friulana.
Data la facilità dell’escursione, l’itinerario sarà comune a tutti i
partecipanti.
Da Paludea,
sede municipale del comune di Castelnovo del Friuli, si prosegue in
direzione di Clauzetto fino al bivio a destra per Celante dove si lascia
l’auto (m 244, piccolo parcheggio sulla sinistra). L’escursione ha inizio
sul vecchio ponte in pietra dopo
il quale si prende a destra la comoda mulattiera che in breve raggiunge la
fonte Tof. Si costeggia il greto
di un piccolo rio oltre il quale si esce nuovamente all’aperto in vista
delle case di Almadis. In breve
ci si trova ad un piccolo crocevia tra le case dove si imbocca la strada di
fronte, subito a destra dell’ancona. Poco prima del ponte sul rio delle
Tessarie si svolta per una evidente mulattiera che sale sulla sinistra
abbastanza ripidamente lungo un buon vecchio tracciato
lastricato, passando accanto ad alcuni vecchi casolari. Con pendenza
via via decrescente si raggiunge la dorsale soprastante all’interno di una
boscaglia, fino a transitare presso il suggestivo
cimitero di Praforte, ancora utilizzato (m 440). Dopo un breve
tratto in falsopiano si raggiunge anche la chiesa di San Vincenzo, in ottimo
stato di conservazione (ma solitamente chiusa).
Si continua per la carrareccia sbucando sulla strada asfaltata che sale da
Travesio. La si attraversa immediatamente e si prosegue per il sentiero CAI
850A inizialmente costeggiato da muretti a secco. In pochi minuti si
raggiunge l’ancona della Santissima
Trinità. Si continua per il segnavia 850A fino alla Sella del Gater,
quindi passando per la valletta delle Maseres si
guadagna il panoramico ed erboso
Col Manzon, punto più alto della
camminata. Per il segnavia 850A si torna alla SS. Trinità: da qui si scende
ora a destra per una traccia poco evidente che entra in un boschetto. Si
raggiunge l’ancona di Sant’Antonio,
da cui si domina Travesio. Tornati sui nostri passi per un centinaio di
metri, si piega a destra e si scende alla strada asfaltata. La si segue a
sinistra in salita fino a giungere alla stradina che si stacca sulla destra
per andare a visitare ciò che rimane delle vecchie case di Praforte. Il
borgo, abbandonato all’inizio degli anni 70, è formato da edifici in gran
parte pericolanti come ammonisce anche un cartello all’entrata.
Sorpassate le case si
prosegue a scendere lungo un bel sentiero fino a raggiungere una sottile
dorsale boscata a cavallo tra due valloncelli. Giunti a ridosso delle
pendici del Col Navicello, ad un bivio (cartelli) ci si tiene a sinistra,
lungo la traccia principale, e dopo poco ci si affaccia nuovamente sulla
valle del Cosa. Si scende definitivamente per buona mulattiera che con ampio
tornante cala verso le case di
Vidunza, dove si ritrova la strada asfaltata. Attraversata questa
frazione ad un bivio si lascia a destra la strada che scende a Braida per
proseguire diritti in leggera contropendenza. Si raggiungono così le case di
Martiners e poco dopo il ponte sul torrente Cosa che ci riporta sulla strada
principale. Non resta che percorrere a sinistra un centinaio di metri per
ritornare al punto di partenza.
Difficoltà: “E” – Il percorso è privo di particolari difficoltà.
Dislivello in salita: m. 500.
Tempo di cammino totale: ore 4,30
Equipaggiamento: leggero, da bassa quota.