Gruppo Montagna Fiume Veneto


 

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primavera 2015


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Scala delle difficoltà

Percorso turistico                      T

Senza particolari difficoltà     F

Difficoltà Escursionistica         E

Diff. Escursionistica Esperti   EE

Diff.Escursionistica Esperti Attrezzata                             EEA

Escursione in ambiente        innevato                                EAI


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domenica 3 maggio 2015

Forra del Chiarsò
da Paularo a Las Calas
(Alpi Carniche  – quota max m. 1102)

Il Torrente Chiarsò, dopo aver bruscamente mutato direzione da E-W a N-S in corrispondenza di Stua di Ramàz, incide profondamente la valle in una stretta gola a pareti subverticali che superano i 200 metri di dislivello alla stretta di Las Calas. Gli effetti dell'azione erosiva delle acque correnti si manifestano particolarmente marcati lungo il tratto di circa 1200 metri compreso tra Pian del Zermula-Las Calas e il Ponte di Fuset. Le morfologie derivanti dall'erosione torrentizia sono peculiari, con pareti levigate, marmitte d'erosione, sottoescavazioni, pozze e salti stanti ad indicare il dinamismo evolutivo del reticolo idrografico. Prima del disastro del Vajont anche la forra del Chiarsò era stata interessata da un progetto di costruzione di una diga a scopo idroelettrico. La zona più spettacolare e suggestiva della forra è raggiungibile attraverso un sentiero, in parte attrezzato, che riprende il vecchio ripido tracciato utilizzato dai boscaioli per la movimentazione del legname che veniva fatto defluire nella gola verso Paularo.

Avvicinamento Giunti al centro abitato di Paularo, si percorre la via principale fino al bivio presso il ponte dove si prende a sinistra, attraversando il torrente Chiarsò. Imboccata via Marconi, in direzione di Villamezzo, la si segue fino ad una curva dove si piega a destra seguendo le indicazioni per la Stazione Forestale, nel cui parcheggio lasciamo auto (m. 680).

1°gruppo  Imbocchiamo il sentiero CAI 442  passando tra le case e sbucando in breve su un’ampia radura prativa. Si passa accanto ad un fienile e si prosegue affacciandosi poi su un’altra radura che rimane in basso, dove si trova un casolare con due orticelli. Seguiamo il sentiero imboccando una strada sterrata che supera una briglia sul Rio Ruat. Si segue la pista fino a che questa diventa sentiero nei pressi di un capitello. Il sentiero interseca un rio il cui superamento è facilitato dalla presenza di un cavo metallico. Si entra ora nel vallone del Chiarsò e si percorre un camminamento sopraelevato scavato nella roccia, a tratti comodo e largo interrotto da passaggi più stetti e franosi. Alcuni ponticelli metallici consentono di superare tratti rovinati ed esposti. In breve ci si ritrova ad incrociare l’ampio e ripido impluvio del Rio Men (m. 810), dove il camminamento è stato completamente cancellato da una frana. E’ il punto più pericoloso di tutto il percorso, il cui superamento richiede attenzione e piede fermo. Il sentiero riprende largo e scavato nella roccia, in leggera salita, una targa nella roccia ricorda la 328° Compagnia Zappatori. Poco più avanti ad uno slargo si incontra il bivio che sale sulla sinistra a Cuesta Robbia; lo si tralascia per scendere al ponte di Fuset (m. 841), una passerella metallica posta nel punto più stretto della gola. Superato il ponte, si risale con alcuni tornanti fino al bivio che indica sulla sinistra “Las Calas”. Si scende quindi fino a lambire le acque del torrente seguendo la traccia che poco più avanti sale decisamente ad imboccare l’aereo camminamento artificiale che percorre il tratto più suggestivo della forra, dove questa appare rinserrata tra altissime pareti e larga solo pochi metri. Un cavo metallico percorre tutto il tratto esposto assicurando il percorso che in leggera salita asseconda le numerose pieghe della roccia con visuali sempre diverse e spettacolari sulle cascatelle e sui mulinelli che il torrente forma più in basso. Dopo un ultimo sperone la gola si allarga sensibilmente,  si abbandona il cavo metallico e si prende a salire ripidamente sulla destra tagliando un costone boscato. Ci si innalza fino ad intersecare una pista da esbosco che si segue salendo ancora brevemente sulla sinistra. Senza giungere alla strada asfaltata che porta a Casòn di Lanza, si riprende a scendere con numerosi tornanti fino a giungere al bivio dove si chiude l’anello de “las Callas” e da qui si ritorna al ponte di Fuset e al punto di partenza sul percorso seguito all’andata.

2°gruppo In alternativa, senza salire seguendo il sentiero 442 da Paularo, si può proseguire in auto e  raggiungere il Casòn del Nelùt (m. 1102),  sulla strada del Passo di Lanza. Da qui ci si può calare fino ad ammirare la forra al ponte di  Fuset  e ritornare brevemente indietro per percorrere il solo anello de “Las Calas”. Il superamento della larga cengia con scarsa pendenza non presenta alcuna difficoltà tecnica,  tuttavia l’esposizione e la presenza del cavo metallico, peraltro rassicurante, richiedono obbligatoriamente un’adeguata attrezzatura: imbracatura, cordino e casco omologati.

Partenza: ore 7.30 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri

  Equipaggiamento: Normale da montagna, zaino, scarponi e giacca a vento

 +  imbrago, cordino e casco omologati.

Info:  Cellulare GMFV    333 9147412

  1° gruppo 2° gruppo
Difficoltà EEA E + A
Dislivello in salita 600 300 m.
Tempo totale 5 ore 2

Meteo Paularo