Gruppo Montagna Fiume
Veneto
Escursioni
primavera 2015
Percorso turistico T
Senza particolari difficoltà
F
Difficoltà Escursionistica E
Diff. Escursionistica Esperti
EE
Diff.Escursionistica Esperti Attrezzata EEA
Escursione in ambiente innevato EAI
Il Torrente
Chiarsò, dopo aver bruscamente mutato direzione da E-W a N-S in
corrispondenza di Stua di Ramàz, incide profondamente la valle in una
stretta gola a pareti subverticali che superano i 200 metri di dislivello
alla stretta di Las Calas. Gli effetti dell'azione erosiva delle acque
correnti si manifestano particolarmente marcati lungo il tratto di circa
1200 metri compreso tra Pian del Zermula-Las Calas e il Ponte di Fuset. Le
morfologie derivanti dall'erosione torrentizia sono peculiari, con pareti
levigate, marmitte d'erosione, sottoescavazioni, pozze e salti stanti ad
indicare il dinamismo evolutivo del reticolo idrografico. Prima del disastro
del Vajont anche la forra del Chiarsò era stata interessata da un progetto
di costruzione di una diga a scopo idroelettrico. La zona più spettacolare e
suggestiva della forra è raggiungibile attraverso un sentiero, in parte
attrezzato, che riprende il vecchio ripido tracciato utilizzato dai
boscaioli per la movimentazione del legname che veniva fatto defluire nella
gola verso Paularo.
Avvicinamento
Giunti al centro abitato di Paularo, si percorre la via principale fino al
bivio presso il ponte dove si prende a sinistra, attraversando il torrente
Chiarsò. Imboccata via Marconi, in direzione di Villamezzo, la si segue fino
ad una curva dove si piega a destra seguendo le indicazioni per la Stazione
Forestale, nel cui parcheggio lasciamo auto (m. 680).
1°gruppo
Imbocchiamo il sentiero CAI 442
passando tra le case e sbucando in breve su un’ampia radura prativa.
Si passa accanto ad un fienile e si prosegue affacciandosi poi su un’altra
radura che rimane in basso, dove si trova un casolare con due orticelli.
Seguiamo il sentiero imboccando una strada sterrata che supera una briglia
sul Rio Ruat. Si segue la pista fino a che questa diventa sentiero nei
pressi di un capitello. Il sentiero interseca un rio il cui superamento è
facilitato dalla presenza di un cavo metallico. Si entra ora nel vallone del
Chiarsò e si percorre un camminamento sopraelevato scavato nella roccia, a
tratti comodo e largo interrotto da passaggi più stetti e franosi. Alcuni
ponticelli metallici consentono di superare tratti rovinati ed esposti. In
breve ci si ritrova ad incrociare l’ampio e ripido impluvio del Rio Men (m.
810), dove il camminamento è stato completamente cancellato da una frana. E’
il punto più pericoloso di tutto il percorso, il cui superamento richiede
attenzione e piede fermo.
Il sentiero riprende largo e scavato nella roccia,
in leggera salita, una targa nella roccia ricorda la 328° Compagnia
Zappatori. Poco più avanti ad uno slargo si incontra il bivio che sale sulla
sinistra a Cuesta Robbia; lo si tralascia per scendere al ponte di Fuset (m.
841), una passerella metallica posta nel punto più stretto della gola.
Superato il ponte, si risale con alcuni tornanti fino al bivio che indica
sulla sinistra “Las Calas”.
Si scende quindi fino a lambire le acque del torrente seguendo la traccia
che poco più avanti
sale decisamente
ad imboccare l’aereo camminamento artificiale che percorre il tratto più
suggestivo della forra, dove questa appare rinserrata tra altissime pareti e
larga solo pochi metri. Un cavo metallico percorre tutto il tratto esposto
assicurando il percorso che in leggera salita asseconda le numerose pieghe
della roccia con visuali sempre diverse e spettacolari sulle cascatelle e
sui mulinelli che il torrente forma più in basso. Dopo un ultimo sperone la
gola si allarga sensibilmente,
si abbandona il cavo metallico e si prende a salire ripidamente sulla destra
tagliando un costone boscato. Ci si innalza fino ad intersecare una pista da
esbosco che si segue salendo ancora brevemente sulla sinistra. Senza
giungere alla strada asfaltata che porta a Casòn di Lanza, si riprende a
scendere con numerosi tornanti fino a giungere al bivio dove si chiude
l’anello de “las Callas” e da qui si ritorna al ponte di Fuset e al punto di
partenza sul percorso seguito all’andata.
2°gruppo In alternativa, senza salire seguendo il
sentiero 442 da Paularo, si può proseguire in auto e
raggiungere il Casòn del Nelùt (m.
1102), sulla strada del Passo di
Lanza. Da qui ci si può calare fino ad ammirare la forra al ponte di
Fuset e ritornare brevemente
indietro per percorrere il solo anello de “Las Calas”.
Partenza: ore 7.30 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri
Equipaggiamento:
Normale da montagna, zaino,
scarponi e giacca a vento Info: Cellulare GMFV 333 9147412 |
1° gruppo | 2° gruppo | |
Difficoltà | EEA | E + A | |
Dislivello in salita | 600 | 300 m. | |
Tempo totale | 5 | ore 2 |