Meteo Cordenons
 

Gruppo Montagna Fiume Veneto


 

 Escursioni

primavera 2016


Regolamento gite

Scala delle difficoltà

Percorso turistico                      T

Senza particolari difficoltà     F

Difficoltà Escursionistica         E

Diff. Escursionistica Esperti   EE

Diff.Escursionistica Esperti Attrezzata                             EEA

Escursione in ambiente        innevato                                EAI


GRUPPO MONTAGNA FIUME VENETO    Via San Francesco, 37 - 33080 FIUME VENETO PN   gmfv@libero.it    Copyright GMFV 2013

pagina iniziale

attività

casera Bitter

contatti

collegamenti




domenica 3 aprile 2016

I Magredi di Pordenone

ZSC (Zona Speciale di Conservazione)

in collaborazione con l'Ass. Naturalistica Cordenonese

(quota max m. 150)

‘Magredo’ significa terra magra, cioè arida e povera d'acqua per la presenza dei sassi, anche se il regime delle precipitazioni rende il Friuli-Venezia Giulia la regione più piovosa d'Italia. In estate i prati aridi dei magredi appaiono brulli e bruciati dal Sole definendo un paesaggio simile ad alcune lande desolate del meridione o alle steppe continentali dell'Europa orientale. I depositi ghiaiosi del Cellina e Meduna danno origine a una serie di coni detritici che dalla base delle montagne si allargano verso la pianura. La principale fra queste strutture alluvionali è dominata dalla conoide che prende il nome dai torrenti Cellina e Meduna che, con la sua ampia architettura, da Montereale Valcellina a Maniago si protende a ventaglio fino a Cordenons e Pordenone. Nelle fotografie scattate dai satelliti, essa appare come un'enorme macchia bianca al centro del territorio provinciale. Sono certamente i sassi (claps in friulano) l'elemento più caratteristico dei magredi da cui deriva l'eccezionale singolarità di questo ambiente, il suo particolare microclima e di conseguenza il paesaggio vegetale e le componenti della sua fauna. Sono i sassi che, essendo permeabili, fanno scomparire l'acqua che poi riemerge più a valle nella zona delle risorgive.

Percorso

Dal Parareit ci dirigiamo verso nord-est e raggiungiamo l’argine del Cellina al guado per Domanins in circa 10 minuti. Proseguiamo in direzione Nord cavalcando l’argine fino a raggiungere i Magredi di Cordenons in località “Canal di scarico”. Da qui la vista può spaziare a ovest sulla vastità dei Magredi e a Est sul “fiume che non c’è”. Proseguiamo ancora sull’argine fino al “casel”, una costruzione che in passato veniva utilizzata per i monitoraggio delle acque del Cellina. Ci caliamo quindi sul greto del fiume, che “scorre” alla nostra destra, e in direzione nord-est lo attraversiamo puntando sulla piramidale sagoma militare del Poligono. Proseguiamo ancora in direzione est fino a raggiungere Ca’ Zoppa o Sopa, borgata evacuata con la creazione del poligono. Scendiamo  a destra verso sud nel Campejo, la zona così denominata che costituisce la punta del conoide formato dai fiumi Cellina e Meduna che si incontrano poco più a valle. Troviamo quindi il greto del Meduna e, seguendolo, arriviamo fino al punto in cui accoglie il Cellina per continuare la sua marcia verso il Livenza e il mare.  Per completare l’anello ci dirigiamo ora verso ovest e torniamo al punto di partenza. L’escursione non è caratterizzata da grossi dislivelli, tuttavia la struttura del terreno su cui ci si muove, caratterizzata da ciottoli instabili, comporta un certo impegno, soprattutto per le caviglie.

Partenza: ore 7.30 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri.

Equipaggiamento: dato il terreno ciottoloso e  la particolare aridità dell’ambiente  si consigliano scarponi leggeri (no scarpe da ginnastica), abbigliamento comodo, una giacca a vento, berretto, viveri e una quantità di liquidi adeguata. Consigliati bussola e binocolo (massimo 9 ingrandimenti).

Info:  Cellulare GMFV    333 9147412


 

Difficoltà: 

Dislivello totale: 

Tempo complessivo:

Lunghezza:

T

m 50

5 h circa

12 Km