Gruppo Montagna Fiume
Veneto
Escursioni
primavera 2016
Percorso turistico T
Senza particolari difficoltà
F
Difficoltà Escursionistica E
Diff. Escursionistica Esperti
EE
Diff.Escursionistica Esperti Attrezzata EEA
Escursione in ambiente innevato EAI
I Magredi di Pordenone
ZSC (Zona Speciale di Conservazione)
in collaborazione con l'Ass. Naturalistica Cordenonese
(quota
max m. 150)
‘Magredo’ significa terra magra, cioè arida e povera d'acqua per la presenza dei sassi, anche se il regime delle precipitazioni rende il Friuli-Venezia Giulia la regione più piovosa d'Italia. In estate i prati aridi dei magredi appaiono brulli e bruciati dal Sole definendo un paesaggio simile ad alcune lande desolate del meridione o alle steppe continentali dell'Europa orientale. I depositi ghiaiosi del Cellina e Meduna danno origine a una serie di coni detritici che dalla base delle montagne si allargano verso la pianura. La principale fra queste strutture alluvionali è dominata dalla conoide che prende il nome dai torrenti Cellina e Meduna che, con la sua ampia architettura, da Montereale Valcellina a Maniago si protende a ventaglio fino a Cordenons e Pordenone. Nelle fotografie scattate dai satelliti, essa appare come un'enorme macchia bianca al centro del territorio provinciale. Sono certamente i sassi (claps in friulano) l'elemento più caratteristico dei magredi da cui deriva l'eccezionale singolarità di questo ambiente, il suo particolare microclima e di conseguenza il paesaggio vegetale e le componenti della sua fauna. Sono i sassi che, essendo permeabili, fanno scomparire l'acqua che poi riemerge più a valle nella zona delle risorgive.
Percorso
Dal Parareit ci dirigiamo verso nord-est e raggiungiamo l’argine del Cellina
al guado per Domanins in circa 10 minuti. Proseguiamo in direzione Nord
cavalcando l’argine fino a raggiungere i Magredi di Cordenons in località
“Canal di scarico”. Da qui la vista può spaziare a ovest sulla vastità dei
Magredi e a Est sul “fiume che non c’è”. Proseguiamo ancora sull’argine fino
al “casel”, una costruzione che in passato veniva utilizzata per i
monitoraggio delle acque del Cellina. Ci caliamo quindi sul greto del fiume,
che “scorre” alla nostra destra, e in direzione nord-est lo attraversiamo
puntando sulla piramidale sagoma militare del Poligono. Proseguiamo ancora
in direzione est fino a raggiungere Ca’ Zoppa o Sopa, borgata evacuata con
la creazione del poligono. Scendiamo
a destra verso sud nel Campejo, la zona
così denominata che costituisce la punta del conoide formato dai fiumi
Cellina e Meduna che si incontrano poco più a valle. Troviamo quindi il
greto del Meduna e, seguendolo, arriviamo fino al punto in cui accoglie il
Cellina per continuare la sua marcia verso il Livenza e il mare.
Partenza: ore 7.30 dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi propri.
Equipaggiamento: dato il terreno ciottoloso e la particolare aridità dell’ambiente si consigliano scarponi leggeri (no scarpe da ginnastica), abbigliamento comodo, una giacca a vento, berretto, viveri e una quantità di liquidi adeguata. Consigliati bussola e binocolo (massimo 9 ingrandimenti). Info: Cellulare GMFV 333 9147412 |
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Difficoltà:
Dislivello totale: Tempo complessivo: Lunghezza: |
T m 50 5 h
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